
I protestati sono chi non paga assegni o cambiali ed è iscritto in registri pubblici; i cattivi pagatori sono chi ritarda o non rimborsa prestiti e viene segnalato nei SIC come CRIF. Entrambe le situazioni limitano l’accesso al credito, ma il protesto ha effetti più gravi e duraturi. Le banche negano quasi sempre carte e finanziamenti, anche dopo l’estinzione del debito. Le uniche alternative sono carte prepagate (anche con IBAN), conti online con carte di debito, wallet digitali e in rari casi carte garantite con deposito. Per tornare ad avere credito serve estinguere i debiti, chiedere la riabilitazione e attendere la cancellazione dalle liste negative.
I protestati sono persone che non hanno pagato un titolo di credito come assegni o cambiali. Il mancato pagamento viene registrato pubblicamente tramite un atto formale chiamato protesto. Questa informazione viene inserita in registri consultabili da banche e finanziarie. Il protesto rimane visibile per diversi anni e limita l’accesso a strumenti finanziari.
I cattivi pagatori sono soggetti che hanno avuto ritardi o insolvenze nel rimborso di prestiti, mutui o carte di credito. La loro situazione viene segnalata nei sistemi di informazione creditizia, come il CRIF. Anche un solo ritardo nel pagamento può portare a una segnalazione, che resta visibile per un periodo variabile a seconda della gravità e della durata del ritardo.
Un protestato è chi non ha pagato un titolo di credito (assegno, cambiale) e viene iscritto in un registro pubblico. La segnalazione è formale e riguarda strumenti di pagamento specifici. Un segnalato in CRIF è chi ha avuto problemi con il rimborso di finanziamenti, rate di prestiti o carte di credito. La segnalazione in CRIF è privata e riguarda la storia creditizia complessiva.
Il protesto è un atto pubblico, visibile a chiunque consulti i registri. La segnalazione in CRIF è accessibile solo a banche e finanziarie. Entrambe le situazioni compromettono la possibilità di ottenere nuovi finanziamenti, ma il protesto ha un impatto più ampio perché coinvolge anche la reputazione personale.
Essere protestati o segnalati in CRIF limita fortemente l’accesso a nuovi finanziamenti. Le banche consultano sempre questi registri prima di concedere credito. Chi risulta protestato o segnalato viene spesso escluso da prestiti, mutui e carte di credito tradizionali. Anche la richiesta di una semplice carta di credito può essere respinta.
Le conseguenze non si limitano ai finanziamenti: anche l’apertura di un conto corrente può essere complicata. Alcune banche rifiutano l’apertura di nuovi rapporti a chi è protestato. In caso di segnalazione in CRIF, la situazione può migliorare dopo alcuni anni, ma il protesto resta visibile più a lungo.
Ottenere una carta di credito dopo una segnalazione negativa è difficile. Le banche applicano restrizioni severe per chi ha avuto problemi di pagamento. La maggior parte degli istituti di credito rifiuta la richiesta di carte di credito tradizionali a protestati e cattivi pagatori.
Le banche negano quasi sempre le carte di credito tradizionali a protestati e cattivi pagatori. Anche le carte revolving, che permettono il pagamento a rate, non vengono concesse a chi risulta segnalato nei sistemi di informazione creditizia. La presenza di una segnalazione negativa è motivo sufficiente per il rifiuto.
Le banche sono obbligate per legge a consultare i registri prima di concedere una linea di credito. Se trovano una segnalazione, bloccano la procedura. Anche dopo l’estinzione del debito, la segnalazione può restare visibile per un periodo che va da uno a cinque anni, a seconda del tipo di insolvenza.
I principali fattori che influenzano l’approvazione sono:
Anche chi ha saldato i debiti può incontrare difficoltà, perché le banche valutano lo storico dei pagamenti. In alcuni casi, la presenza di un garante o di un deposito cauzionale può aiutare, ma non sempre è sufficiente.
Nonostante le restrizioni, esistono alcune soluzioni alternative per chi è protestato o segnalato. Queste carte non prevedono una vera e propria linea di credito, ma permettono comunque di effettuare pagamenti e acquisti.
Le carte prepagate ricaricabili sono accessibili anche a chi ha segnalazioni negative. Funzionano solo se caricate con denaro e non permettono di spendere più di quanto disponibile. Non prevedono una linea di credito, quindi non comportano rischi per la banca.
Queste carte possono essere richieste online o in filiale, senza controlli sulla storia creditizia. Sono ideali per chi ha bisogno di uno strumento di pagamento sicuro e semplice. Permettono di fare acquisti online, prelevare contanti e ricevere bonifici.
Le carte prepagate sono spesso utilizzate anche da chi vuole tenere sotto controllo le spese, perché non è possibile andare in rosso. Alcune carte offrono servizi aggiuntivi come notifiche via SMS, gestione tramite app e possibilità di blocco immediato in caso di furto o smarrimento.
Alcune carte prepagate offrono anche un IBAN. Questo permette di ricevere bonifici, accreditare lo stipendio e pagare bollette. In pratica, funzionano come un conto corrente di base, ma senza le funzionalità avanzate di un conto tradizionale.
Le carte con IBAN sono utili per chi ha bisogno di gestire entrate e uscite senza aprire un vero conto corrente. Sono accettate dalla maggior parte degli esercenti e possono essere utilizzate per pagamenti online e nei negozi fisici.
Queste carte sono spesso scelte da chi ha avuto problemi di credito, perché non richiedono controlli approfonditi. Tuttavia, non permettono di ottenere un fido o di rateizzare i pagamenti.
Le carte revolving garantite richiedono un deposito cauzionale. Questo deposito copre il rischio per la banca e permette di concedere una linea di credito anche a chi ha segnalazioni negative. In Italia sono poco diffuse, ma in alcuni casi possono essere una soluzione.
Il funzionamento è semplice: il cliente versa una somma che viene bloccata come garanzia. La banca concede una linea di credito pari o inferiore al deposito. In caso di mancato pagamento, la banca utilizza il deposito per coprire il debito.
Questa soluzione è più comune all’estero, ma alcune banche italiane la propongono su richiesta. È utile per chi vuole ricostruire la propria affidabilità creditizia, perché i pagamenti regolari vengono segnalati positivamente ai sistemi di informazione creditizia.
Oltre alle carte, esistono altri strumenti per gestire pagamenti e acquisti senza una vera carta di credito.
Molte banche online offrono conti correnti con carte di debito avanzate. Queste carte permettono pagamenti online, prelievi e acquisti nei negozi. Non prevedono una linea di credito, quindi non sono soggette alle stesse restrizioni delle carte di credito.
I conti online sono facili da aprire e spesso non richiedono controlli approfonditi sulla storia creditizia. Offrono funzionalità come bonifici, domiciliazione delle utenze e gestione tramite app. Alcuni conti prevedono anche la possibilità di ricevere lo stipendio o la pensione.
Le carte di debito evolute sono accettate ovunque e permettono di fare acquisti in Italia e all’estero. Sono una soluzione pratica per chi vuole evitare problemi legati alle segnalazioni negative.
App come PayPal, Google Pay e Apple Pay permettono di gestire pagamenti e trasferimenti di denaro senza una carta di credito tradizionale. Basta collegare una carta prepagata o un conto corrente.
Questi strumenti sono utili per fare acquisti online, inviare denaro ad amici e familiari e pagare nei negozi fisici tramite smartphone. Non richiedono una linea di credito e sono accessibili anche a chi ha avuto problemi finanziari.
I wallet digitali offrono anche funzionalità di sicurezza avanzate, come l’autenticazione a due fattori e la possibilità di bloccare i pagamenti in caso di sospetta frode.
Per tornare ad accedere al credito, è necessario migliorare la propria posizione nei registri. Questo richiede tempo e alcune azioni precise.
Il primo passo è saldare tutti i debiti in sospeso. Dopo il pagamento, si può chiedere la riabilitazione e la cancellazione dalle liste negative, presentando la documentazione che attesta l’estinzione del debito.
La riabilitazione non è automatica: bisogna compilare una richiesta e allegare le prove del pagamento. In alcuni casi, è necessario attendere alcuni mesi prima che la segnalazione venga rimossa.
Pagare i debiti in modo regolare e puntuale aiuta a ricostruire la propria reputazione creditizia. Anche l’utilizzo corretto di strumenti come carte prepagate e conti online può essere segnalato positivamente.
La cancellazione dalle liste avviene su richiesta e dopo la verifica del pagamento. In alcuni casi, la segnalazione resta visibile fino a tre anni. Solo dopo la cancellazione si potrà tornare a richiedere carte di credito e finanziamenti.
È importante conservare tutta la documentazione relativa ai pagamenti effettuati. In caso di errori o ritardi nella cancellazione, è possibile presentare un reclamo agli organismi di tutela dei consumatori.
Mantenere una buona gestione delle proprie finanze è fondamentale per evitare nuove segnalazioni. Utilizzare solo strumenti compatibili con la propria situazione economica aiuta a prevenire problemi futuri.
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