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Imposta di bollo sui conti correnti

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L’imposta di bollo sui conti correnti è una tassa statale che la banca addebita e versa all’Agenzia delle Entrate.

  • Persone fisiche: €34,20 all’anno solo se la giacenza media supera €5.000 (ripartita mensilmente, trimestralmente o semestralmente a seconda dell’estratto conto).
  • Altri soggetti (es. società): €100 all’anno, senza soglia.
  • Conti deposito: tassa proporzionale dello 0,20% sul saldo (minimo €1), senza tetto per le persone fisiche.
  • Alcune banche si fanno carico del bollo; esenzioni possibili con Conto Base o ISEE < €7.500.

Sommario contenuti:

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Cos’è l’imposta di bollo sui conti correnti

L’imposta di bollo sui conti correnti è una tassa statale che la banca addebita sul conto e versa all’Agenzia delle Entrate. L’obbligo è in vigore dal 2012 (DL 201/2011; circolari Agenzia delle Entrate n. 48/2012 e n. 15/2013). Per i conti correnti delle persone fisiche l’imposta è fissa e scatta solo oltre una determinata giacenza media; per i soggetti diversi dalle persone fisiche l’importo è fisso e non prevede soglie. L’imposta è collegata alla rendicontazione del rapporto: l’addebito avviene quando viene emesso l’estratto conto o il rendiconto.

Normativa vigente e importo dell’imposta

Per le persone fisiche l’imposta di bollo sul conto corrente è pari a 34,20 euro all’anno e si applica solo se la giacenza media supera 5.000 euro, calcolata considerando tutti i rapporti intestati alla stessa persACona presso la stessa banca. Per i soggetti non persone fisiche (società, associazioni e simili) l’imposta è pari a 100 euro all’anno e non prevede soglie minime di giacenza. L’importo per ogni singolo conto corrente non supera 34,20 euro l’anno nel caso delle persone fisiche. Il quadro normativo di riferimento include il DL 201/2011 e i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate con le circolari n. 48/2012 e n. 15/2013.

Quando si paga l’imposta di bollo su conti correnti e conti deposito?

Conti correnti

L’imposta di bollo sul conto corrente si addebita in coincidenza con l’emissione dell’estratto conto o del rendiconto. Se la rendicontazione è mensile, l’addebito è di 2,85 euro per mese; se è trimestrale, 8,55 euro a trimestre; se è semestrale, 17,10 euro a semestre. Se non è prevista una rendicontazione infra-annuale, l’addebito avviene il 31 dicembre. La somma degli addebiti sul singolo conto non supera 34,20 euro l’anno. L’applicazione effettiva dipende dalla giacenza media annua aggregata per banca: se non supera 5.000 euro per le persone fisiche, l’imposta non si applica.

Conti deposito

L’imposta di bollo sui conti deposito è proporzionale: 0,20% (2 per mille) sul valore rendicontato. Per le persone fisiche non esiste un limite massimo; per i soggetti diversi dalle persone fisiche è previsto un tetto massimo di 14.000 euro. Il calcolo avviene in base alla rendicontazione: conti con cadenze diverse possono generare imposte diverse anche a parità di giacenza. Se la rendicontazione è al 31 dicembre e il conto è stato aperto, ad esempio, a ottobre, l’imposta si paga in proporzione al periodo (un quarto nell’esempio). Se il conto è chiuso alla data di rendicontazione, si applica l’imposta minima di 1 euro.

Chi è esente dal pagamento dell’imposta?

Sono citate esenzioni e casi in cui il cliente non sostiene l’imposta. Alcune banche offrono conti in cui si fanno carico del bollo, azzerando il costo per il cliente. Il Conto Base o un ISEE inferiore a 7.500 euro possono consentire di non pagare l’imposta. L’uso di carte prepagate con IBAN è indicato come alternativa per evitare il bollo sul conto corrente. Tenere un conto in rosso non genera imposta di bollo su quel rapporto; l’imposta resta dovuta sugli altri conti se la giacenza media complessiva in banca supera la soglia prevista.

Differenza tra imposta fissa e proporzionale

L’imposta sui conti correnti è fissa: 34,20 euro annui per persone fisiche oltre i 5.000 euro di giacenza media e 100 euro per soggetti non persone fisiche senza soglia. L’imposta sui conti deposito è proporzionale: 0,20% sul valore rendicontato, con minimo di 1 euro, senza tetto per le persone fisiche e con tetto massimo di 14.000 euro per gli altri soggetti. Se il “deposito” è un contratto distinto dal conto corrente, o se somme nel conto corrente sono vincolate e non fungono da provvista, si applica il 2 per mille in modo separato e proporzionale. Se le somme in conto corrente sono libere e servono principalmente come provvista, non si applica un’imposta separata rispetto a quella del conto corrente.

Come viene addebitata l’imposta dalla banca

La banca addebita l’imposta direttamente sul conto alla data di rendicontazione e la riversa all’Agenzia delle Entrate. Per i conti correnti l’importo è ripartito secondo la frequenza della rendicontazione: 2,85 euro mensili, 8,55 euro trimestrali, 17,10 euro semestrali, fino a un massimo di 34,20 euro annui per conto. Per i conti deposito la banca applica lo 0,20% sul valore rendicontato, con eventuale proporzione in base ai mesi di apertura nell’anno e con un minimo di 1 euro se il rapporto risulta chiuso alla rendicontazione. La rendicontazione (mensile, trimestrale, semestrale o annuale) incide sul momento e sul quantum dell’addebito.

Strategie per ridurre o evitare il bollo

  • Scegliere conti correnti o conti deposito con offerte in cui la banca si fa carico dell’imposta di bollo.
  • Valutare il Conto Base o la presenza di un ISEE inferiore a 7.500 euro per usufruire delle esenzioni indicate.
  • Utilizzare carte prepagate con IBAN come alternativa al conto corrente.
  • Aprire un altro conto corrente per gestire saldi e rendicontazioni in modo da rientrare nelle condizioni più favorevoli indicate.

Imposta di bollo e giacenza media annua

La giacenza media si calcola sommando i saldi di ogni giorno del periodo e dividendo per i giorni del periodo di rendicontazione: 30 per il mese, 90 per il trimestre, 180 per il semestre. Per le persone fisiche la soglia di 5.000 euro si verifica sommando tutti i rapporti (conti e libretti) detenuti presso la stessa banca. Se la media complessiva supera 5.000 euro, l’imposta si applica ai rapporti secondo la loro rendicontazione. Un conto con saldo negativo non paga il bollo; l’imposta si applica sugli altri conti se la media complessiva supera la soglia. Le somme vincolate in conto corrente sono tassate con il 2 per mille a parte e non concorrono alla soglia dei 5.000 euro per la giacenza media del conto corrente.

Esempio: due conti nella stessa banca con rendicontazioni diverse. Il conto con estratto trimestrale può pagare 8,55 euro nel trimestre in cui la media complessiva in banca supera 5.000 euro, mentre il secondo conto con rendicontazione annuale potrà addebitare 34,20 euro a fine anno. Esempio: un conto è in rosso e l’altro è positivo. Il conto negativo non paga il bollo; l’altro paga se la giacenza media complessiva in banca supera 5.000 euro.

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