
Un conto corrente separato è essenziale per la trasparenza e la corretta gestione finanziaria di un’associazione. Serve per ricevere fondi, pagare spese, rispettare obblighi legali e garantire fiducia. Esistono conti dedicati con agevolazioni per enti no-profit e del Terzo Settore.
Per aprirlo servono: statuto, codice fiscale, documenti del rappresentante e verbali.
È fondamentale gestire il conto in modo ordinato, limitare gli accessi e registrare ogni operazione.
Un’associazione deve gestire denaro in modo separato rispetto ai soci. Il conto corrente dedicato permette di ricevere e inviare pagamenti, raccogliere donazioni e gestire le spese in modo trasparente. Senza un conto specifico, le operazioni finanziarie rischiano di confondersi con quelle personali, creando problemi di chiarezza e controllo.
Il conto corrente per associazioni garantisce che ogni movimento di denaro sia tracciato. Questo è fondamentale per la fiducia dei soci, dei donatori e degli enti di controllo. Tutte le entrate, come quote associative, donazioni, contributi pubblici o privati, devono essere registrate. Anche le uscite, come pagamenti a fornitori, rimborsi spese o stipendi a collaboratori, devono essere documentate. La trasparenza aiuta a prevenire contestazioni e a dimostrare la corretta gestione delle risorse.
La legge impone a molte associazioni di utilizzare un conto corrente intestato all’ente. Questo vale soprattutto per le associazioni che ricevono contributi pubblici, gestiscono fondi rilevanti o sono iscritte a registri ufficiali come il RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore). Il conto corrente facilita la rendicontazione e la presentazione dei bilanci. In caso di controlli fiscali, la banca può fornire l’estratto conto e la documentazione necessaria per dimostrare la regolarità delle operazioni.
Le banche offrono diversi tipi di conto corrente. Scegliere quello giusto dipende dalle esigenze dell’associazione e dal tipo di attività svolta.
Un conto ordinario è pensato per privati o aziende. Può essere usato da un’associazione, ma spesso ha costi più alti e servizi non adatti. Il conto dedicato per associazioni offre condizioni specifiche: costi ridotti, operazioni illimitate, servizi di home banking e assistenza dedicata. Alcune banche propongono conti online con agevolazioni aggiuntive, come l’assenza di canone annuo o di imposta di bollo per le associazioni del Terzo Settore.
Le associazioni no-profit, le ONLUS, le organizzazioni di volontariato e le cooperative sociali possono accedere a conti con condizioni vantaggiose. Spesso non pagano il bollo e il canone annuo, ma solo se sono iscritte al Terzo Settore. Le associazioni no-profit non iscritte potrebbero dover pagare alcune spese. È importante verificare con la banca quali agevolazioni sono previste e se ci sono limiti o condizioni particolari.
Per aprire un conto corrente per associazioni servono alcuni documenti obbligatori. La banca deve verificare l’identità dell’ente e dei suoi rappresentanti.
Lo statuto e l’atto costitutivo sono i documenti fondamentali dell’associazione. Descrivono gli scopi, le regole di funzionamento, la composizione degli organi sociali e le modalità di gestione. La banca li richiede per verificare la natura dell’ente e la legittimità delle persone che operano sul conto.
Il codice fiscale identifica l’associazione presso l’Agenzia delle Entrate. È obbligatorio per aprire il conto. Se l’associazione svolge attività commerciale, serve anche la partita IVA. Alcune banche chiedono il certificato di attribuzione della partita IVA o del codice fiscale.
Altri documenti richiesti possono essere:
L’apertura del conto segue una procedura precisa. È importante preparare tutti i documenti prima di recarsi in banca.
Le principali banche italiane offrono conti per associazioni. Alcune soluzioni sono pensate per specifiche tipologie di enti, come associazioni sportive, culturali o religiose. È utile confrontare le offerte di più istituti, valutando costi, servizi inclusi e facilità di gestione. Anche Poste Italiane offre conti correnti per associazioni, con servizi di base e costi contenuti.
Il presidente o il legale rappresentante dell’associazione si reca in banca con i documenti richiesti. Alcune banche permettono di avviare la procedura online, caricando i documenti e fissando un appuntamento in filiale. Dopo l’apertura, è possibile delegare altri membri del direttivo alla gestione del conto. La gestione può avvenire allo sportello, online o tramite app, a seconda dei servizi scelti.
I costi e i servizi variano molto tra le banche. È importante leggere attentamente il foglio informativo prima di firmare.
Molti conti per associazioni non prevedono il pagamento del bollo o del canone annuo, soprattutto per gli enti del Terzo Settore. Alcuni conti sono completamente gratuiti, come quello offerto da Crédit Agricole. Altri prevedono un canone mensile o annuale, ma offrono servizi aggiuntivi. Le commissioni su bonifici, versamenti o prelievi possono variare. Alcune banche offrono operazioni illimitate senza costi aggiuntivi, altre applicano tariffe dopo un certo numero di operazioni.
Quasi tutti i conti offrono carte di debito o credito intestate all’associazione. Il servizio di home banking permette di gestire il conto online, controllare i movimenti, effettuare bonifici e pagare bollettini. Alcune banche offrono anche POS per ricevere pagamenti elettronici, utile per associazioni che organizzano eventi o raccolgono donazioni. È possibile richiedere carte prepagate per i collaboratori o per gestire spese specifiche.
Una gestione attenta del conto corrente aiuta a evitare problemi e a garantire la regolarità dell’associazione.
Registrare ogni movimento è fondamentale. È consigliabile usare un software di contabilità o un gestionale online per tenere traccia di entrate e uscite. Alcuni servizi, come AssoFacile, offrono strumenti per la gestione delle quote sociali, la fatturazione elettronica, la rendicontazione RUNTS e la gestione delle scadenze. Una contabilità ordinata facilita la preparazione del bilancio e la presentazione ai soci e agli enti di controllo.
Limitare l’accesso al conto solo a persone autorizzate riduce i rischi di errori o frodi. È importante aggiornare regolarmente le deleghe in banca e revocare i poteri a chi non fa più parte del direttivo. Controllare periodicamente l’estratto conto aiuta a individuare movimenti sospetti. Conservare tutta la documentazione relativa alle operazioni bancarie è utile in caso di contestazioni o controlli.
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